Arnica montana

(Arnica montana L.)

Arnica montana è una pianta perenne, rizomatosa, con portamento erbaceo. Le foglie basali sono disposte a croce, riunite in rosetta, mentre lungo il fusto sono presenti 1-2 coppie di foglie minori opposte sessili. I fiori, di colore giallo aranciato, sono riuniti in un unico grande capolino (6-8 cm di diamentro). I frutti sono degli acheni, bruno nerastri, rugosi. Il periodo di fioritura va dalla fine di maggio sino alla fine di agosto.

Arnica montana

NOME LATINO
Arnica montana L.

FAMIGLIA
Compositae/Asteraceae

NOME PATOIS
Arnica, arnicà (Ayas), fiôr di tabac (Issogne), tabac de montagne (Saint Nicolas), bououde (Cors de Fénis), tabackbljümu (Issime).

ETIMOLOGIA 
L'epiteto generico, Arnica, deriva dal greco ptarmikòs, che fa starnutire, legato alle proprietà delle radici e dei fiori, che in passato erano essiccati ed utilizzati come polvere starnutatoria. L'epiteto specifico, montana, deriva dal latino montanus, dei monti, e specifica l'ambiente in cui cresce la pianta.

DIFFUSIONE
Arnica montana è molto frequente nei pascoli, nelle brughiere a rododendri, nei prati aridi, o nei boschi di pino silvestre, da 500 a oltre 2600 m. Osservata in tutto il territorio valdostano, da 1000 a 2600 m, in prevalenza su suolo acido e siliceo.

PARTI UTILIZZATE
Pianta intera, ma soprattutto fiori, rizoma e radici.

ATTIVITA PRINCIPALI
antinfiammatorie; antimicrobiche; antinevralgiche; antiecchimotiche

PREPARAZIONI
Tintura
Olio
Infuso di radice
Decotto di radice
Compresse

USI TRADIZIONALI IN VALLE D'AOSTA
L'arnica nella tradizione valdostana è sempre stata utilizzata per frizioni su contusioni, ematomi, fratture e in caso di artrosi o reumatismi si usano diversi preparati:

  • Ciò che si ottiene dalla macerazione dei fiori nella grappa;
  • Il macerato in olio oppure in quattro parti di alcol e una di olio d'oliva;
  • L'estratto, che si ottiene nel seguente modo: si pulisce un fiasco di vino, togliendone la paglia e lavandolo con cura (il vetro deve essere scuro) e si riempie con fiori freschi (o secondo qualcuno dopo qualche giorno di essiccamento) senza aggiungere altro, si tappa bene, lo si capovolge e si lascia al sole per tutta l'estate, si ottiene un succo che deve essere filtrato (essendo molto concentrato è importante usarlo con le dovute precauzioni e diluirlo).

Le foglie secche venivano usate come tabacco, anche mescolate ad altre specie, contro la tosse stizzosa, i catarri, le bronchiti.

COLTIVAZIONE
Essendo l'arnica una pianta perenne, la durata della coltura è di 3-4 anni. Nella coltivazione sono da preferire suoli ben drenati, leggermente acidi o neutri, preferibilmente in montagna. La coltura è messa a dimora mediante trapianto, alla fine di maggio. Nei mesi estivi sono necessarie frequenti irrigazioni.

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