Streghe o guaritrici?

20 aprile 2015 - Maison des Anciens Remèdes - 20.30

Ezio Gerbore

Johanneta, moglie di Antonius Durand di Derby, nel 1449 aveva 60 anni e portava sulle sue magre spalle un pesante fardello: l'accusa di stregoneria.
Chiamata a presentarsi dinanzi al Tribunale Inquisitorio di Aosta, impaurita, decise di scappare oltralpe, a Moutier, ma qualcuno fece una soffiata e le guardie dell'Arcivescovo la catturarono: del suo rimpatrio in valle si incaricò personalmente il Procuratore fiscale Petrus di Rovarey.
All'atto dell'interrogatorio Johanneta si difese con tutte le forze: non era una strega, si occupava solamente di guarire la povera gente con formule che aveva imparato nel corso degli anni; sapeva fermare il sangue, alleviare il male al ventre e curare le mucche sofferenti.
Ma il complesso quadro accusatorio era ormai completo e la Duranda, come comunemente veniva chiamata, rischiava addirittura il rogo.
Tutto era iniziato con la denuncia di un uomo di La Salle: Minaccia la gente e ciò che minaccia si avvera&. chiedetelo a Tizio&. chiedetelo a Caio&.
Seguirono, così, numerose altre denunce: per finire a Johanneta furono contestati ben 108 capi di imputazione!
La condannarono. La punizione consistette nel pentimento, nel giurare sulle Scritture di osservare i precetti della Chiesa, nel portare una grossa croce al collo e nel fare un pellegrinaggio a Roma; fu, inoltre, bandita dalla parrocchia di appartenenza e dalla Diocesi.


La storia della Duranda, ma anche le vicende che coinvolsero Perronetta, Marietta Callère, Antonia di Vallesa e Johanneta de Caboreto, tutte accusate di stregoneria in quei terribili anni di sospetto, saranno oggetto di un interessante monologo rappresentato dal noto storico medioevista Ezio Gerbore la sera di lunedì 20 aprile.

Prendendo avvio dalle risultanze dei verbali dei processi per stregoneria nella Valle d'Aosta del quindicesimo secolo, il Professor Gerbore rappresenterà con dovizia di particolari l'affascinante e triste storia di queste donne.

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Erbe di montagna

Arnica montana è una pianta perenne, rizomatosa, con portamento erbaceo. Le foglie basali sono disposte a croce, riunite in rosetta, mentre lungo il fusto sono presenti 1-2 coppie di foglie minori opposte sessili. I fiori, di colore giallo aranciato, sono riuniti in un unico grande capolino (6-8 cm di diamentro). I frutti sono degli acheni, bruno nerastri, rugosi. Il periodo di fioritura va dalla fine di maggio sino alla fine di agosto.