Viola speronata

(Viola calcarata L.)

Pianta erbacea perenne con stoloni allungati, striscianti, radicanti il primo anno e fioriferi il secondo. Il rizoma è ramificato. Le foglie sono riunite in rosetta basale; le stipole, largamente ovali, presentano frange brevi e ghiandolose. La lamina fogliare è rotonda-reniforme con insenatura basale profonda. I peduncoli fioriferi sono inseriti sulla rosetta. La corolla è violetto scura, raramente bianca. La fioritura avviene da febbraio ad aprile. Nel mese di agosto si verifica una seconda fioritura, con la comparsa di fiori, dai petali pressoché incolori, fertili. I peduncoli fruttiferi sono prostrati. Il frutto è una capsula sub-sferica con fitti brevi peli.

NOME LATINO 
Viola calcarata L.

FAMIGLIA
Violaceae

ALTRO NOME
Viola farfalla, Viola con sperone, Viola di monte

NOME PATOIS
Violetta, florette (Valgrisenche), violetta de montagne, viòlettò (Gressoney-saint-Jean, Gressoney-La-Trinité), di zwiveltvéjulettu (Issime)

ETIMOLOGIA 
L'epiteto generico Viola deriva dal latino viola, ed indicava fiori viola, gialli o bianchi, molto diversi tra loro, tra i quali vi era sicuramente la viola mammola. Analogamente il nome potrebbe essere collegato al greco iov, parola che indicava alcuni fiori. Un'altra origine potrebbe collegare Viola al verbo latino vieo, ovvero legare, annodare, da ricondurre all'impiego dei fiori come ornamento del capo (coroncina), o ancora al termine greco ia, con il quale veniva designato il genere Viola che, come riporta Plinio, deriverebbe dalla ninfa Io, sotto i cui passi gli Dei facevano spuntare viole (Campanini).

DIFFUSIONE
La viola speronata è una pianta spontanea nei pascoli alpini e nelle vallette nivali, da 1500 a 2800 m, raramente supera 3100 m. Le specie affini crescono prevalentemente alle quote più basse; spontanee nei campi e nei pascoli, negli incolti, assumono carattere infestante, in particolare nei cereali.

PARTI UTILIZZATE
Fiori, foglie, rizoma

ATTIVITA PRINCIPALI
parte aerea

PREPARAZIONI
Viola calcarata L.

  • Infuso
  • Sciroppo

Viola tricolor L.

  • Infuso
  • Decotto
  • Sciroppo
  • Polvere

Viola odorata L.

FIORI

  • Infuso
  • Sciroppo
  • Olio

FOGLIE

  • Decotto 

USI TRADIZIONALI IN VALLE D'AOSTA
Nella tradizione venivano utilizzate soprattutto la V. calcarata e la V. tricolor con modalità d'impiego simili. Potendo scegliere, si preferivano le violette raccolte in alta montagna (V. calcarata). I fiori sono da sempre utilizzati, da soli o in associazione con altre piante, per combattere l'influenza, tosse, bronchite, raffreddore. Venivano cotti in acqua oppure nel latte. Una delle preparazioni ancora oggi più utilizzata sul territorio valdostano è la cosiddetta "Aspirine des Montagnards"  si prepara facendo bollire nel latte caldo delle violette di montagna, del genepi e dell'achillea moscata. Alla fine si aggiunge un po' di grappa e del miele e si beve ancora caldo prima di coricarsi per combattere il raffreddore e l'influenza. Questo provocava un forte sudorazione. Le violette vengono però assunte con una precisa precauzione: non più di 6-7 fiori per tazza, in quanto potrebbero creare vertigini o agitazione.
Lo sciroppo veniva fatto come segue: mettere 12 grammi di violette in due bicchieri di acqua e portare ad ebollizione. Lasciar in decozione finché l'acqua non si è consumata a circa metà volume, quindi filtrare, edulcorare con tre cucchiai di miele e cuocere ancora alcuni minuti. Assumere un cucchiaio di sciroppo tre volte al giorno. La tisana è un ottimo depurativo del sangue. Veniva utilizzato anche nei casi di foruncolosi: si assumeva la tisana oppure si facevano delle compresse calde di fiori da usare direttamente sulla parte interessata. Per le sue proprietà depurative, la tisana veniva usata anche in caso di varicella, scarlattina e morbillo. Per prevenire l'orzaiolo, un tempo si diceva che bisognasse mangiare le prime violette che spuntavano in primavera lungo i torrenti.

USO ESTERNO
Le compresse di fiori di violetta e di camomilla erano applicate sugli ascessi.

  • Altri usi

Essenza, concreta e assoluta di Viola odorata L. costituiscono elementi fondamentali dell'alta profumeria.

COLTIVAZIONE
Le viole sono poco esigenti e ben si adattano a tutti i tipi di suolo, avvantaggiandosi tuttavia di suoli ricchi in sostanza organica. Sono piante che non temono il freddo, ma prediligono posizioni soleggiate; se poste a dimora in zone con scarsa insolazione producono molte foglie e sporadici fiori.
La moltiplicazione della viola può essere eseguita mediante talea o per seme; generalmente il secondo sistema risulta il più utilizzato. Possono essere coltivate in piena terra, talora in vaso. Generalmente sono poste a dimora alla fine dell'estate al fine di ottenere una fioritura invernale, oppure alla fine dell'inverno, con successiva fioritura primaverile.
La viola non presenta particolari esigenze, una buona concimazione minerale e alcuni interventi irrigui nel periodo primaverile. Particolare attenzione va riposta al controllo delle malerbe sebbene la coltura si sviluppi in un periodo di riposo vegetativo.
Le viole sono frequentemente danneggiate dalle lumache e dalla mosca bianca. Esse possono inoltre essere attaccate da afidi.

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