Achillea

(Achillea millefolium aggr.)

Achillea millefolium comprende un gruppo di specie molto simili tra loro e di difficile riconoscimento. Il rizoma è orizzontale e allungato, i fusti aerei sono eretti e cilindrici. Le foglie sono coperte da una peluria più o meno fitta e sono completamente suddivise in lacinie intere o più profondamente dentate. I fiori, riuniti in piccoli capolini, sono di colore bianco, talvolta rosa. La fioritura avviene dal mese di giugno al mese di settembre. I frutti sono piccoli acheni di forma ovale, privi di pappo. Tutta la pianta emana un forte odore aromatico, intenso.

NOME LATINO
Achillea millefolium aggr.

FAMIGLIA
Asteraceae (Compositae)

ALTRO NOME
Achillea, Millefoglio, Erba dei tagli, Stagnasangue, Sanguinella

NOME PATOIS
Millefeuille (Morgex), merfoueuil (Introd), amarolla (Saint-Nicolas), moufette (Cogne), massette (Charvensod), mellefòille (Saint-Oyen), erba di meulleufôille (Verrayes), marfouel (Ayas), aréhta san (Arnad), cova di tsét (Donnas), gäremiò (Gressoney), erba de tòilla (Gaby), d'geerviu (Issime).

ETIMOLOGIA
Achillea deriva da Achille, che secondo la leggenda utilizzava questa pianta per curare le ferite dei compagni e le proprie, seguendo il consiglio del centauro Chirone. L'epiteto specifico millefolium si riferisce, invece, alla caratteristica delle foglie di essere suddivise in numerose sottili lacinie.

DIFFUSIONE
L'achillea è una pianta molto diffusa, comune nei prati asciutti, negli incolti, ai bordi delle strade, ai margini delle ferrovie, nei pascoli montani e subalpini, dalla pianura sino altre 2200 m. In Valle d'Aosta è presente su tutto il territorio (sotto forma di numerose specie) dalle quote più basse sino ad oltre 2700 m.

PARTI UTILIZZATE
sommità fiorite, foglie

ATTIVITA PRINCIPALI
antispasmodica, amaro-tonica, coleretica, antibatterica, astringente, cicatrizzante

IMPIEGO TERAPEUTICO
Turbe gastrointestinali; dismenorrea
USO ESTERNO
Pelvipatia vegetativa (semicupi), ulcere varicose, emorroidi, ferite

PREPARAZIONI

  • Infuso
  • Decotto
  • Sciroppo
  • Tintura
  • Vino 
  • Oleolita

USI TRADIZIONALI IN VALLE D'AOSTA
In Valle d'Aosta l'infuso di foglie di achillea (a volte addizionato di burro) era utilizzato contro il raffreddore, la tosse e l'influenza. Contro la tosse con catarro si faceva invece bollire l'achillea nel latte e si edulcorava con molto miele.
L'infuso era bevuto per depurare il sangue, e era perciò anche utilizzato in caso di malattie infettive (tipiche dei bambini) negli adulti, al fine di eliminare le tossine.
Per uso esterno, le foglie di achillea venivano utilizzate per:

  • infiammazione gengivale
  • ferite e tagli (applicate sulla parte interessata, servivano per bloccare il sanguinamento e   facilitare la guarigione. Meglio utilizzare la droga fresca)
  • epistassi (emorragia nasale): annusare le foglie
  • contusioni

Usata come antitarme per proteggere gli abiti di lana, veniva posta negli armadi.

COLTIVAZIONE
L'achillea, come pianta aromatica, è coltivata dal XVI secolo, nonostante ancora oggi sia ampiamente diffusa la raccolta spontanea nei e prati e pascoli. Di facilissima coltura, la pianta ben si adatta a tutte le condizioni, prediligendo tuttavia terreni ben drenati, tendenzialmente asciutti, in posizione soleggiata. L'impianto può essere eseguito mediante semina diretta, per trapianto nel mese di marzoaprile, o, laddove la coltura è già presente, per divisione dei cespi in primavera o in autunno. Nella coltivazione dell'achillea  non è necessario prevedere interventi irrigui, se non in annate particolarmente siccitose o in assenza di precipitazioni per prolungati periodi.

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